Scrittori in erba…

7 Feb

Che alcuni degli amici del Lemure siano un tantinello sopra le righe l’abbiamo sempre sospettato ma le nostre perplessità vengono puntualmente minimizzate dal Lemure stesso con affermazioni rassicuranti del tipo “ ti sbagli si tratta solo di un ragazzo particolarmente brillante”. Tanto per farci capire, ci sono  tre suoi amici che, non pur non conoscendosi tra loro  (e questa la dice lunga sulla dose di responsabilità che il Lemure ha nella scelta dei suoi amici eccentrici), hanno iniziato a mostrare, straordinariamente all’unisono, velleità di scrittori, con annessi atteggiamenti, questi preoccupanti, di chi è convinto che frotte di case editrici stiano già facendo la fila per accaparrarsi i diritti per la pubblicazione delle loro opere. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di esaminare psicologia e attitudini dei tre che chiameremo per semplificare: Romoletto (di cui già parlammo), il Rugbista e il Pisellino. 

Già dicemmo che Romoletto poteva definirsi un “rozzo vintage”, una sorta incrocio tra Alberto Sordi e Bruce Willis, l’action man de’ noantri (qualcuno giura di averlo visto nei quartieri periferici della capitale a fare parkour) che fa strage di americane decerebrate ed è capace di inchiodare alle sedie per ore il malcapitato di turno nel tentativo di spiegargli le sue teorie politico/economiche che vanno dalle tribù italiche ai cavalieri della tavola rotonda, dai massoni agli ufo (giuriamo che non poco tempo fa fece una telefonata al lemure solo per dirgli che pareva ci fossero prove inconfutabili che a scrivere la bibbia fossero stati gli ufo).

Passiamo, quindi, al Rugbista, cosi denominato per la stazza ma che il Lemure ha definito in più occasioni ”l’intellettuale del gruppo” (dove per gruppo si intende una cerchia di suoi vecchi amici). A dire il vero,  quando lo conoscemmo per la prima volta, tutto ci sembrò tranne un intellettuale…… o meglio fisicamente poteva ricordare Franchino (ve lo ricordate il poeta hippie con l’ascella assassina che Fantozzi incontra durante una vacanza e del quale si innamora perdutamente la Pina?) ma per linguaggio e gestualità richiamò alla nostra memoria la nomea degli scaricatori di porto di Marsiglia; a favore della sua fama da intellettualoide gli va riconosciuta la passione per la fotografia, una curiosità smodata per il cinema (va a vedere una media di tre film a settimana) e un debole per l’architettura e il design moderno che gli fa proferire esclamazioni pittoresche quali: “ahoooooooo, porca tro#a, che si vada a far fott### quel  nano de merd# de b#####, questa è na’ sedia de Le Corbusier!”

Ma se i primi due appartengono alla categoria dell’Homo Faber (per capirci: l’ominide che si posiziona nella scala evolutiva tra l’uomo di Neandertal e l’Homo sapiens ) il Pisellino è tutt’altro, è una sorta di Peter Pan, intrappolato nel mondo che non c’è, che si auto definisce democratico e di sinistra ma che ha una spocchia che neppure ad un raduno di nobili decaduti del casato di Sassonia…… per capirci ti umilia con uscite:”questa pizzeria dove mi hai portato è assolutamente ri – di – co – la” scandendo bene l’aggettivo denigratorio tanto per essere chiari sullo sdegno procuratogli per averlo portato in una locale la cui ultima ristrutturazione risale alle metà degli anni 80 e il cui proprietario conserva tutte le abitudini di quella scellerata epoca e cioè gigantografia appesa al muro della figlia immortalata nel giorno delle nozze con abito meringa eighties, perlinato in legno alle pareti e cameriere ottuagenario zoppo con riporto. Ma perché lo pseudonimo di Pisellino? Non certo per questioni allusive, lo abbiamo così denominato per ragioni di opportunità e di privacy, perché lui, assieme ad altri sfrenati, si auto definisce davvero con il diminutivo di un ortaggio (simile al pisello) che sta ad indicare i seguaci di una sorta di guru che ha appunto il cognome di quell’ortaggio. Tale guru è uno psichiatra/ intellettual/regista/architetto piuttosto famoso nell’ambiente cialtrone/radical chic di tutta Italia (tra i suoi seguaci sembrerebbero esserci noti esponenti della sinistra radicale). Pertanto, potete immaginare come il Pisellino vada girando considerandosi il detentore della verità assoluta e considerando tutti gli altri degli ottenebrati che non capiscono, perché solo lui e gli altri Pisellini, conoscono la verità, amano e sanno circondarsi di bellezza in mezzo a tanta prosaicità….. vuoi mettere andare in una trattoria verace, ristrutturata secondo i rassicuranti criteri radical chic del finto povero, che ti fa pagare la coda alla vaccinara 30 euro a porzione? O vuoi mettere farsi servire un cono di gelato dalle mani di un gelataio/filosofo (noi:” guarda che il gelataio/filosofo ti ha fregato sul resto” e lui: ” e che ci vuoi fare, il signore – che ha la  l-a-u-r-e-a  in  f-i-l-o-s-o-f-i-a – avrà fumato qualcosa che lo avrà reso un tantinello paranoico” …… “°_°” ).

Insomma per ritornare alla passione che accomuna i tre, c’è Romoletto che, in questo momento,  è preso dalla stesura di un saggio di politica economica finalizzato a dimostrare le interconnessioni tra la massoneria e l’attuale situazione politica,  con telefonate al lemure:” ah bello, tu che mi sei particolarmente ferrato in politica monetaria mi devi supportà su sto’ progetto davvero importante……no, me devi ascoltà, nun te buttà giù, tu all’esame de’ politica monetaria li hai sfonnati tutti, nun m’abbandonà ” (n..d O. i due si sono conosciuti alla facoltà di economia). Poi c’è  Il Rugbista folgorato dal viaggio Israele dove  è andato in viaggio di nozze e dove, per la gioia della neo sposina, si è messo a scattare migliaia di foto al deserto del Negev, tanto che ora sta lavorando ad un libro fotografico con commenti che, a suo dire, presto pubblicherà… ma non è finita qui! Abbiamo assistito ad una sorta di mutazione antropologica del medesimo, il quale si è così appassionato ad Israele che alla cena di Capodanno si è presentato parato come fosse un lavoratore di un Kibbuts con la differenza che, nei Kibbuts, la temperatura oscilla tra 20 e i 40° diversamente dalle nostre temperature invernali . Tanto per capirci, a quella cena si è presentato con camicia di lino  sbottonata e pantaloni con tasche laterali verde militare! Inoltre, dalla testa gli ricadevano scompigliati riccioli di capello rosso a profusione, facendoci trasecolare non poco, abituate come eravamo a vederlo rasato tanto da non sospettare che fosse di quel roscio accesso come il gatto dispettoso di una nostra amica. Insomma era così preso dal ruolo di filo israeliano che, non solo quando qualcuno di noi ha accennato alla problematica dei territori occupati è stato azzittito in malo modo (“porc# tro## , ve siete fatti fregà dalla propaganda filo palestinese, nun’ ce cascate…..”), ma ci ha costretto per tutta la sera, ogni volta che si levava un calice, a esclamare “le chaim” o qualcosa del genere. E infine arriviamo all’opera di Pisellino, questi è impegnato niente poco di meno che alla stesura di un romanzo erotico che ha come tema l’opus dei, una sorta di romanzo denuncia che, a sentir lui, scuoterà le fondamenta del vat###. Che dire…. tutto questo sforzo intellettuale è di per se’ apprezzabile ma diviene inquietante quando alcuni di questi scrittori si incontrano per strada e ti liquidano dicendoti “ora vado perché devo lavorare al mio libro” e ti accorgi guardandoli allontanarsi che hanno già iniziato ad assumere il colorito e la postura dell’artista maledetto che vive in una soffitta senza riscaldamento e che prima o poi sarà stroncato dalla tisi. Mon dieu!

 

 

11 Risposte to “Scrittori in erba…”

  1. cantoediscanto febbraio 8, 2012 a 5:18 PM #

    Mi mancavi tantissimo! Anzi, tan-tis-si-mo, come direbbe Pisellino.

    • ossimoro73 febbraio 8, 2012 a 7:58 PM #

      Anche tu mi mancasti tantizzimo! ma come e’ difficile sto coso…..:(

  2. paolaesse febbraio 11, 2012 a 12:24 am #

    ma ti sei trasferita e non mi hai detto nulla? 😦

  3. ArditoEufemismo febbraio 11, 2012 a 8:16 am #

    Ma dai! Sei stata cattivissima con i 3 amigos. Non sarà che il tempo passa e la tua travolgente ironia diventa sarcasmo acetoso? 🙂
    Per fortuna la menzione a Franchino l’ascellone e la foto del matrimonio, il cameriere zoppo col riporto da sole valgono la lettura del post!

    Franchino: “Che cos’è un Kibbutz?”
    Fantocci: “Ehm ehm a si! Tipico verso delle donne di Alberobello quando qualcuno bussa al trullo – toc toc – Ki Buz? –

    Benritrovata!

  4. ossimoro73 febbraio 11, 2012 a 6:07 PM #

    Paolaesse: hai ragione ma non e’ che finora l’abbia detto a nessuno, tra l’altro non so inviare neppure le mail con l’invito 😦 devo ancora capirci qualcosa, prima di tutto come levare il moderatore ai commenti e poi come mettere i link dei miei amichetti sul blog, già ti ho memorizzata nello spazio dedicato ai link ( e letta) ma ora non so come trasferirvi sulla home page …finita la lagna ti mando un forte abbraccio e corro a leggerti

    Ardito: effettivamente con gli amici del lemure sono davvero una acidona bacchettona giudicona, insomma son me stessa 😦

  5. Isa febbraio 12, 2012 a 7:21 PM #

    Bentornata. Isa

  6. lisecharmel febbraio 16, 2012 a 4:50 PM #

    io invece mi sono ammazzata dalle risate come al solito e sono proprio contenta che tu sia tornata a scrivere sul blog.
    comunque ti preannuncio che i libri li voglio leggere tutti e tre, ma soprattutto quello erotico con l’opus dei, non sto nella pelle, quando esce? 😀

  7. ossimoro73 febbraio 16, 2012 a 7:06 PM #

    Grazie lise, anch’io son tanto felice di rileggerti su wordpress.
    ….per quanto riguarda gli scrittori in erba son stata proprio perfidona …..pero’ uno che ti dice che sta lavorando ad un romanzo erotico sull’opus dei senza neppure accennare ad un sorriso, te le tira proprio le critiche, eh!

  8. cinas febbraio 17, 2012 a 9:56 am #

    finalmente

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